Termoventilatori: uno dei sistemi di riscaldamento dell’aria più pratici
Tra i sistemi che permettono di avere una temperatura dell’aria confortevole, il termoventilatore in molte occasioni è un’ottima soluzione.
Si tratta infatti di apparecchi che sono in grado di riscaldare l’aria e quindi adatti a regolare la temperatura in locali più o meno ampi, molto utili in aggiunta all’impianto di riscaldamento principale, nelle mezze stagioni, quando ci sono già giornate fredde ma ancora il riscaldamento è spento, o anche da usarsi in locali particolarmente difficili da riscaldare, quali bagni, garage, case di montagna.
Il loro utilizzo è molto comodo, in quanto solitamente hanno un peso e dimensioni ridotte, il rischio di scottature è molto limitato, il loro costo d’acquisto piuttosto contenuto e riescono a riscaldare un ambiente in breve tempo.
Il loro funzionamento è molto semplice e avviene generalmente tramite una o più ventole, un resistore e schede di potenza.
Quando la ventola viene azionata, muove l’aria, la quale viene riscaldata da una cosiddetta “resistenza” e diffusa nell’ambiente circostante.
Generalmente un apparecchio domestico che possa riscaldare in modo adeguato un locale di medie dimensioni (anche fino a 70 mq), ha una potenza che varia tra i 1900W e i 2200W. Vi sono comunque modelli che arrivano anche a 2400W e altri, indicati per locali più piccoli, con un assorbimento energetico sui 1000W.
Altra funzionalità che riteniamo interessante da segnalare e che è presente in alcuni modelli di termoventilatore, è la possibilità di utilizzarli anche per avere un’azione rinfrescante dell’aria. Benché non venga refrigerata, l’aria viene comunque messa in circolazione e consente di avere un effetto rinfrescante, proprio come con i ventilatori.
Il controllo dei termoventilatori avviene generalmente tramite un timer, con il quale si può impostare l’accensione e lo spegnimento automatico a determinate ore del giorno, e un termostato integrato, che permette all’apparecchio di arrestarsi nel momento in cui l’ambiente arriva a una determinata temperatura e quindi di mantenerla costante. Il termostato, infatti, autoregola accensione e spegnimento e mantiene piacevole il calore nella stanza.
Da segnalare, tra i modelli avanzati, i cosiddetti “termoventilatori senza pale” sviluppati dall’azienda britannica Dyson e che oggi sono stati presi in considerazione anche da altri marchi. In questo caso si tratta di termoventilatori il cui funzionamento differisce dai modelli classici, in quanto non è presente una ventola e l’aria passa attraverso un elemento riscaldante e viene soffiata fuori da una turbina passando da un anello che può essere di varia forma. Ciò consente di rendere l’elemento anche molto più interessante dal punto di vista del design, visto che può integrarsi molto bene con l’ambiente in cui viene utilizzato. Alcuni modelli di termoventilatore senza pale, inoltre, permettono anche altre funzionalità, quali la purificazione dell’aria e una circolazione dell’aria – calda in inverno e fresca d’estate – direzionata laddove serve.
Modelli di termoventilatori in commercio
In commercio vi sono molti diversi modelli di termoventilatore, a seconda delle esigenze che si vogliono coprire.
Troviamo per esempio modelli con controllo elettronico (i modelli più recenti, con funzionamento wi-fi, possono anche essere connessi al sistema domotico della casa); dotati di display luminoso e telecomando (molto utile se per esempio si vuole tenere l’apparecchio in camera e lo si vuole azionare senza doversi alzare dal letto); modelli fissi o con struttura inclinabile, per orientare in modo migliore il flusso dell’aria; con resistenza a filo metallico o in ceramica; così come modelli diversi nella forma e nelle dimensioni. Quelli a colonna, per esempio (o a torre), emettono un flusso d’aria che si sviluppa verticalmente anziché orizzontalmente, mentre i termoventilatori da parete presentano una fessura sul retro che permette di agganciarli appunto alla parete tramite una staffa.
Negli ultimi anni, comunque, molti produttori cercano di immettere sul mercato termoventilatori piacevoli anche dal punto di vista estetico, con un design curato e moderno.
L’utilizzo dei termoventilatori spazia da piccoli apparecchi domestici, di potenza ridotta, utili in tutte quelle occasioni in cui si vuol riscaldare locali anche di piccole dimensioni (si pensi per esempio ai classici “scaldini” utilizzati in bagno, molto utili per avere una buona temperatura in momenti specifici della giornata), a grandi termoventilatori industriali, in grado di riscaldare capannoni e fabbriche.
Molti modelli, soprattutto quelli di piccole dimensioni e di peso ridotto, sono dotati di apposita maniglia, utile per facilitarne il trasporto. In questo modo, il nostro termoventilatore elettrico, non troppo ingombrante, può essere facilmente spostato e utilizzato negli ambienti in cui è necessario.
Altra caratteristica di alcuni modelli in commercio, la presenza di filtro antipolvere, comodamente estraibile e lavabile. Ciò permette di non rimettere in circolo aria poco salubre.
Per avere più chiare le caratteristiche di queste comode stufette elettriche ventilate, vediamo più in specifico alcune tipologie di termoventilatori in commercio.
Termoventilatore da parete
Come già accennato, il termoventilatore da parete è un ottimo elemento riscaldante con una struttura simile (ma più piccola) a quella che hanno i condizionatori e si fissa al muro tramite appositi supporti. I termoventilatori a parete di solito sono dotati di telecomando per l’accensione, lo spegnimento e per regolare a distanza la temperatura. Ciò consente di gestire il proprio termoventilatore a parete anche se viene fissato nella parte alta del muro.
Termoventilatore ceramico
Il termoventilatore ceramico, che solitamente è venduto a un prezzo più elevato degli altri tipi di termoventilatore, è caratterizzato dalla presenza di un resistore realizzato in ceramica anziché in metallo. Si tratta di una tipologia di termoventilatore che negli ultimi anni si è diffusa parecchio. Benché secondo alcuni è la potenza dell’apparecchio a incidere sui consumi, secondo altri, infatti, una resistenza in ceramica offre maggiori vantaggi rispetto a una in materiale metallico, in quanto la ceramica si raffredda più lentamente, mantiene più a lungo il calore, lo trasmette più rapidamente e in modo più uniforme. Questa tipologia di termoventilatore elettrico a basso consumo consentirebbe un vantaggio in termini economici, in quanto permetterebbe una riduzione dei consumi energetici.
Termoventilatori: quanto costano? E i consumi?
In base ai diversi modelli, il prezzo dei termoventilatori è piuttosto variabile. Si parte da apparecchi di piccole dimensioni con funzionalità di base (solitamente con resistenza con fili di metallo, non in ceramica) dal prezzo contenuto (ve ne sono buoni modelli anche a partire da circa venti euro), per arrivare a modelli ben accessoriati (per esempio con vari livelli di velocità e quindi più potenti, oppure dotati di display luminoso e telecomando), che hanno prezzi più alti.
Per quanto riguarda i consumi, c’è da dire che i termoventilatori non hanno bassi consumi energetici, ma dalla loro hanno una grande facilità e comodità d’utilizzo.
Vi sono comunque in commercio modelli di termoventilatore a bassi consumi che danno la possibilità di ottenere diversi vantaggi. Alcuni tipi presentano per esempio una funzione “eco” (il termoventilatore alterna potenza massima a potenza minima) e permettono di gestire vari livelli di velocità (utile per esempio se li si usa diverse ore al giorno). Poter regolare la velocità, consente di utilizzare al meglio il termoventilatore, in quanto la sua potenza viene adattata in base alle necessità e i consumi possono risultare minori.
Termoventilatori: i nostri consigli
Benché l’utilizzo del termoventilatore dia degli indubbi vantaggi, vi sono alcuni aspetti che vanno presi in considerazione quando se ne vuole acquistare uno.
Tra questi riteniamo importante segnalare la pericolosità dei termoventilatori nel momento in cui vengono a contatto con l’acqua. Se mal gestiti, possono infatti essere causa di incidenti domestici molto pericolosi, talvolta mortali.
A questo proposito, il nostro consiglio è quello di verificare se il modello che si vuol acquistare – specialmente nel caso lo si voglia utilizzare per l’ambiente bagno – sia realizzato con un doppio strato di materiale isolante e sia prevista una adeguata protezione IP 21. È infatti importante evitare l’accesso all’acqua, agli schizzi e alle infiltrazioni.
Altro consiglio: anche se generalmente si tende a utilizzarlo come termoventilatore da appoggio, se utilizziamo il nostro apparecchio in bagno sarebbe più conveniente collocarlo a parete. In questo modo si può evitare che possa accidentalmente cadere e venire a contatto con l’acqua.
Alcuni modelli da appoggio, indicati soprattutto per scaldare il bagno, sono inoltre dotati di protezione dal surriscaldamento e si spengono automaticamente. Altri hanno anche un sistema antiribaltamento, con spegnimento automatico nel caso l’apparecchio cada a terra o si ribalti.
In ogni caso, è importante sempre valutare che il termoventilatore sia ben stabile anche quando è acceso (per esempio abbia piedini antiscivolo) e si trovi ben distante dai rubinetti.
Altro fattore di cui tener conto è che, soprattutto i piccoli termoventilatori domestici, non sono adatti per un uso prolungato e per riscaldare grandi locali.
Da considerare, infine, che, rispetto a un sistema di riscaldamento diverso, il termoventilatore può essere fastidioso per il ronzio che emette. A questo proposito, il nostro consiglio è quello di considerare apparecchi per i quali vengono indicate emissioni sonore attorno ai 40 dB.